Lo scenario dei mercati di questi giorni è estremamente complesso. Non dimentichiamoci che i mercati finanziari sono spesso il riflesso del comportamento umano, anche nelle sue sfaccettature più ciniche e deviate.

Può essere utile allora fare un esempio – forse puerile ma efficace – con ciò che siamo in grado di osservare, per capire diversi aspetti e cercare di rimodularli alle leggi fisiche e alla vita quotidiana.

Ve la ricordate la “pallina magica” o “pallina rimbalzina”? Immaginiamo per un attimo di lanciare quella pallina a terra, lasciandola cadere unicamente per gravitazione e senza alcuna spinta. La pallina comincerà a rimbalzare. Se ipoteticamente la lanciassimo da un’altezza di un metro, al rimbalzo successivo la pallina raggiungerebbe l’altezza di forse 80 centimetri, a quello successivo di 60, poi ancora 40 e via dicendo, fino al punto in cui la pallina farà tanti piccoli rimbalzi sino a fermarsi definitivamente.

I mercati in questi giorni si stanno comportando come quella pallina. Partendo da lunedì 9 marzo il mercato ha chiuso così: -11,2%, -3,3%, +0,33%, -16,96%, +7,1%, -6,1%, +2,23%. La prima osservazione da fare è che i mercati in questo momento non sono in alcun modo efficienti, e quindi si muovono grosso modo alla rinfusa agitati più dal panico che dalla razionalità. La seconda è che un rimbalzo del 7,1% in positivo non è in alcun modo significativo, allo stesso modo in cui un ribasso del 16,96% rischia di non essere significativo. Non è il caso di gioire quando la borsa mette a segno un rialzo importante, e non è il caso di farsi cogliere dal panico se la borsa scende pesantemente. Torno all’esempio della pallina: quella pallina deve arrivare a fermarsi, perché si possa dire che il mercato sia tornato più o meno efficiente.

La seconda osservazione da fare rispetto a mercati tanto agitati riguarda il momento in cui noi guardiamo la pallina rimbalzare: se la osserviamo continuamente vedremo ogni oscillazione, ma allungando i tempi di osservazione capiremo che le stesse sono meno ampie e la pallina non si muove con la stessa ampiezza.

La terza osservazione da fare è che i rimbalzi della pallina sono le ampiezze delle “candlestick” sui grafici, ma anche i rimbalzi del nostro umore: andare molto in su rischia di portarci molto giù. L’umore va modulato, o per attitudine intrinseca o per disciplina autoimposta.

Quali lezioni possiamo provare a trarre? La prima è che siamo in un momento di grande confusione, e che nella confusione è più facile agire in modo sbagliato. La seconda è che ogni volta che ci si muove è bene ragionare una volta in più, elevando lo sguardo. La terza è che le borse finanziarie sono lo specchio della realtà, esasperato e cinico. La quarta è che la ricerca degli equilibri – la pallina ferma – è nelle leggi fisiche e nella natura umana.

Continuiamo ad osservare i rimbalzi di quella pallina, ma se decidiamo di osservarla quotidianamente non facciamoci ipnotizzare o intimorire, perché c’è qualcuno che di professione osserva la pallina dei mercati muoversi, e può aiutare l’investitore a non essere preda dell’emotività.

 

Luca Giordani

 

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