Gli auguri si sprecano sempre in questo periodo, forse perché abbiamo sempre sbagliato nel significato che gli si vuole dare. Pensiamo che gli auguri siano auspici di successo, di denaro, di festa, quando forse quest’anno abbiamo la possibilità di fare auguri veramente vicini allo spirito del Natale, auguri che siano di un ritrovare sé stessi con le proprie origini, i propri affetti, la propria intimità.

I miei auguri sono allora di una serenità vera, sia sul lato della salute che sul lato economico, che fanno poi capo all’augurio di sapersi concentrare su ciò che veramente conta, su ciò che è realmente necessario lasciando da parte il superfluo, sulla capacità di vivere il presente, le sue piccole soddisfazioni, le sue difficoltà dalle quali apprendere.

Quest’anno siamo costretti a casa, e così ho pensato a qualche consiglio per passare il tempo. Poiché reperire i film su una qualsiasi piattaforma è ormai estremamente semplice, e spesso gratuito, vi segnalo qualche pellicola che si addentra nella finanza, ma tutt’altro che noiosa. Per non essere monotematico inserisco qualche film extra, perché fino al 7 gennaio è lunga!

 

INSIDE JOB

Iniziamo con un docufilm che ha vinto l’Oscar, la cui voce narrante originale è di Matt Damon, ed è forse il meno coinvolgente dei film che elenco, tuttavia dà la misura di dove germini la crisi finanziaria del 2008, partendo dal sistema finanziario islandese in poi.

WALL STREET

Il sunset di New York  era ancora dominato dalle Torri Gemelle, mentre il discorso di Gordon Gekko all’assemblea della Teldar Paper diventa celebre con la frase “Greed is good”, l’avidità è giusta. Sulla colonna sonora di “This Must be the Place” dei Talking Heads, Bud Fox arreda la propria casa “come un repubblicano”, dopo essersi arricchito compiendo il reato finanziario di abuso di informazioni privilegiate. E’ un film da vedere assolutamente, che fa capire i meccanismi della finanza, anche quelli legali, ma concentrandosi su quelli perversi e distorti.

THIS MUST BE THE PLACE

Un intruso nell’elenco di film sulla finanza, ma il La per questo consiglio me lo fornisce la colonna sonora di Wall Street. Un bel film di Sorrentino, dove c’è tuttavia una minuscola parentesi di finanza, infatti il grande Sean Penn, che interpreta una Rock Star ritiratasi dalle scene, cerca di spazzare via la noia della propria vita investendo in azioni, ma non riuscendoci. Il senso del film è tuttavia un altro, ed è la riscoperta di sé stessi attraverso le proprie radici

WALL STREET – IL DENARO NON DORME MAI

Gordon Gekko esce dal carcere dopo aver scontato la sua pena per reati finanziari. Rimangono gli oggetti che solo un ultramilionario poteva possedere: un cellulare portatile grande quanto un avambraccio, e altri oggetti che erano il simbolo del potere come possibilità. Gordon Gekko non ha perso la propria indole “avida”, e la sua innata capacità di moltiplicare il denaro. Il denaro non dorme mai è quello cui tutti dovremmo pensare nel momento in cui proviamo a ragionare come i grandi gestori quando facciamo asset allocation.

THE BIG SHORT

Film che tratta in modo comprensibile, mai noioso, ritmato, l’argomento degli ABS, dei mutui cartolarizzati, del castello di carta che è crollato con la crisi finanziaria del 2008. Da vedere senza ombra di dubbio.

JOKER

I tre di Wall Street uccisi nella metropolitana da Arthur Fleck, una società divaricata, il disagio mentale che si trasforma in violenza. Non è in sé un film di protesta contro la ricchezza, ma contro una società nella quale “non c’è più rispetto”, dove le persone contano sempre meno e l’individuo è sempre più solo.

MARGIN CALL

Forse il film che meno mi entusiasma di quelli elencati, un po’ semplicistico e non esattamente attinente la realtà, ma che dà comunque la misura di quanto sia sottile il filo sul quale si regge la finanza mondiale.

INTO THE WILD

Un film completamente estraneo al “modello del denaro”, che anzi lo rifiuta, ma che, oltre ad essere bello da vedere, ad avere una colonna sonora scritta da Eddie Vedder strepitosa, ci fa capire come sia importante essere in contatto con la propria dimensione, con lo scoprirla.

 

Non vuole essere un articolo di critica cinematografica, anche perché non ne avrei le competenze, ma soltanto qualche consiglio per occupare qualche ora nei giorni di “zona rossa”. Non sono tutti film leggeri, ma francamente non riuscirei a scrivere di un “Mamma ho perso l’aereo”.

 

Un anno terribile va a chiudersi, e allora semplicemente auguri a tutti noi, che il 2021 ci porti sollievo.

 

 

Luca Giordani

 

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